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CINEMA: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970)
21/05/2014

CICLO: Tu vuò fa l'Americano….  Quando gli Oscar parlano italiano

 

Dopo 15 anni un film italiano vince di nuovo un oscar ed un grande dibattito sulla qualità del cinema italiano contemporaneo e sull’opera di Sorrentino infiamma l’Italia.

 

Il nostro cineforum propone una selezione di alcuni dei grandi capolavori che hanno scritto il nome di artisti italiani nella notte degli Academy Awards.

 

 

Regia: Elio Petri

Anno di produzione: 1970

Durata:  118’’
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico

Il dottore, appena promosso da capo della Sezione Omicidi a capo della Sezione Politica, uccide, sgozzandola, l'amante con cui aveva un rapporto sadomasochistico e che, come ha scoperto, lo tradiva con uno studente che appartiene alla contestazione attiva.

Invece di cercare di occultare le prove le rende sempre più evidenti, convinto come è che il Potere gli può consentire di continuare ad essere al di sopra di ogni sospetto.

 

Premio Oscar al miglior film straniero più che meritato quello andato a un film che, se rispecchiava il clima politico del tempo, e che ha purtroppo assunto una dimensione sempre più profetica nelle cronache politico-giudiziarie dei decenni successivi.

 

La sceneggiatura, scritta da Petri con Ugo Pirro, mette in scena un uomo tanto apparentemente potente quanto intimamente fragile (l'amante lo accusa di infantilismo sessuale). La scena dell'interrogatorio dello studente resta negli annali del cinema come sintesi di un delirio di onnipotenza di chi, nella confusione più totale e con pretese di cultura, mentre umilia chi ha di fronte si proclama socialista e cita Petrarca. Per un soggetto così complesso e con un finale che avrebbe fatto la gioia di Freud, anche se parte della critica lo trovò confuso, occorreva un attore capace di dare realismo a un coacervo di tensioni psicologiche convogliate su un unico personaggio. Gian Maria Volonté, con la maniacale capacità di immedesimarsi nei ruoli si rivela la scelta più giusta ma lo è anche la bellissima brasiliana Florinda Bolkan, attrice assolutamente in grado di incarnare l'ambiguità e, al contempo, portata a una recitazione che non aveva nulla del metodo proprio del suo partner.

Nato all'origine dall'idea dostoevskiana dell'assassino che sfida la giustizia, il film venne accusato da alcuni gruppi extraparlamentari di essere addirittura a favore della polizia avendo avuto troppo successo. Ovviamente fu sommerso da critiche di antipatriottismo dalla destra e dal centro.

Se lo si ripensa dopo il G8 di Genova e le riflessioni che in materia anche il cinema ci ha offerto (Diaz. Non pulire questo sangue) ci si accorge di come i temi trattati siano ancora di estrema attualità.

Elio Petri, il più politicizzato dei registi italiani, con Gian Maria Volonté, eccezionale talento italiano al servizio del mestiere di attore, danno vita ad un opera kafkiana sull’assurdità e la malvagità del potere.

La frase finale che chiude il film sintetizza l’universalità del suo messaggio contro ogni potere assoluto e incontrollato: “Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano”. (Kafka)

 

Approfondimenti:

Film: http://www.mymovies.it/film/1970/indaginesuuncittadinoaldisopradiognisospetto/

Regista: http://www.mymovies.it/biografia/?r=18

Presentazione di: Maurizio Russo

Sottotitoli: in italiano.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Orario: dalle ore 19.00 

Casa di Dante - ICIB Instituto Cultural Italo-Brasileiro

Rua Frei Caneca, 1071

Tel.: 3285.6933